Viaggi ed Echi dal fondo
Dalla fine degli anni ’90 la produzione artistica di Michele Cossyro è rivolta soprattutto alla scultura (mai dimenticata). L’artista utilizza il bronzo e la ceramica, attua istallazioni a parete e collocazioni rendendo la scultura complice del segno. Difatti l’oggetto scultoreo posto a parete, interagisce con il segno-disegno tracciato sul muro. Tra l’opera scultorea e la traccia si crea un colloquio nuovo, l’oggetto scultoreo e il segno progettuale, quasi ad essere sinopia, fa si che l’opera perda la sua fissità e diventi a seconda della trasformazione del segno opera aperta in divenire. Questi due elementi inscindibili, traccia e scultura, costituiscono l’opera. Attraverso questi lavori prendono forme le metafore del “Viaggio” e degli “Echi dal fondo”.